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A m m a r E l o u e i n i
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Ammar Eloueini è tra i più giovani architetti digitali. Dopo aver conseguito un master alla Columbia University e aver collaborato con Greg Lynn, insegna all'Ecole d'Architecture Paris-Villermin, dove lavora alla realizzazione di uno "studio digit-all". Molti dei suoi progetti sono realizzati con SoftImage, il software utilizzato per la realizzazione degli effetti speciali nel film Jurassic Park.

Ammar Eloueini is one of the youngest digital architects. He studied at the Columbia University in New York and he has worked with Greg Lynn. Eloueini now teaches Ecole d'Architecture Paris-Villermin, where he's trying to develop a digit-all studio. His projects are often designed with SoftImage, the software used in movie productions such as Jurassic Park.

© Ammar Eloueini

L’evoluzione della pratica architettonica alla quale contribuiamo oggi può essere definita endogena, nel senso che sono le nozioni fondamentali che la definiscono a evolversi. Si tratta di ridefinire i termini acquisiti, così come le dimensioni, gli spazi, le strutture… ovvero d’inventarne altri più adatti a esprimere questi cambiamenti. Non operiamo più dentro un sistema limitato a tre dimensioni, ma dentro un iperspazio che rimette in questione lo spazio così come siamo abituati a percepirlo e a concepirlo.

Siamo giunti a lavorare in una realtà virtuale che necessita di minore astrazione sul piano rappresentativo, e a questo punto si fa praticabile una maggiore astrazione nel processo concettuale. Questo spostamento rende la rappresentazione meno astratta e più astratto l’ambiente in cui si opera concettualmente. L’approccio sperimentale è indispensabile per sfruttare i nuovi mezzi tecnologici, oggi indissociabili da qualsiasi riflessione architettonica. Un approccio basato sulla rappresentazione è però riduttivo. Lo spazio moltiplica le proprie dimensioni, e noi abbiamo un campo di percezione e azione più ampio. La nostra percezione ne guadagna in profondità, il che ci consente d’immaginare uno spazio altro, che verrà ad aggiungersi a quello in cui ci muoviamo.

Le nuove tecnologie di cui disponiamo oggi ci permettono di esplorare e sfruttare le dimensioni rimaste sinora disabitate.

Il nostro ambiente quotidiano è stato radicalmente modificato dalle nuove tecnologie. La materia potrebbe anche svanire a beneficio della propria rappresentazione. Un approccio architettonico concettuale e progettuale, non lineare, basato su sistemi dinamici ed evolutivi rispondenti a una complessità architettonica e urbana può essere finalmente elaborato, nella sua costituzione e nella sua applicazione. 

 

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