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C a r r i e M c L a r e n
Porn Flakes

 

Un incubo americano di frumento e paradietologia antimasturbazione, tra positivismo dei poveri e fraintendimenti biblici. In altre parole: l'incredibile storia dei corn flakes.

An American nightmare of wheat and antimasturbation paradietology, between positivism for dummies and biblical misreadings.

© Carrie McLaren

Kellogg, Graham e la crociata per la fibra morale

"Ogni genere di sostanze stimolanti o riscaldanti; il cibo molto stagionato; i piatti ricchi; l’uso indiscriminato delle carni; e anche l’eccessiva alimentazione; tutto, più o meno – e alcune cose al massimo grado – aumenta l’eccitabilità e la sensibilità degli organi genitali"
Sylvester Graham

Trattamenti dell’autoabuso e dei suoi effetti:
"Un rimedio che ha quasi sempre successo per i ragazzi è la circoncisione… L’operazione dovrebbe essere eseguita da un chirurgo senza somministrare alcun anestetico, poiché il breve dolore che segue l’operazione avrà un effetto salutare sulla mente… Per le ragazze, l’autore ha trovato l’applicazione di acido fenico puro al clitoride un eccellente metodo per alleviare un’eccitazione anormale."
Dottor John Harvey Kellogg

Solitamente il sapere popolare è più interessante della cattiva scienza, ed è così anche per i miti sulla masturbazione e la sessualità. In America ebbe luogo nel XIX secolo una particolare fioritura di questi miti. Benché i colpevoli più ovvi – la pruderie vittoriana, il cristianesimo evangelico, l’imprenditorialismo – siano parte del quadro, una realtà meno nota è il loro secolare rapporto con i cibi a base di grano. Intendo dire che, grazie a persone che all’epoca avevano grande credito nelle questioni di salute, sesso e dieta erano inesorabilmente legati e in entrambi i casi salutare era sinonimo di blando. I ricordi di queste imprese oggi sono solo note e pie’ di pagina sulle lapidi di due crociati: Sylvester Graham, reso immortale non dalla sua riforma sessuale e nutrizionale ma dai cracker marroni zuccherati utilizzati per la sfoglia, e John Harvey Kellogg, un fanatico del cibo macrobiotico eclissato dall’azienda per la produzione di cereali per la colazione del fratello.

Sylvester Graham (libero pensatore, 1794-1851) condusse una battaglia contro il pane bianco, i letti di piume, il maiale, il tabacco, il sale, i condimenti, i corsetti stretti, le polluzioni notturne, i vestiti pesanti e le tortine calde di frutta secca. Ma le sue specialità furono la masturbazione e le abitudini alimentari errate. Graham non fu certo il primo a declamare gli effetti debilitanti della masturbazione; la tradizione giudaico-cristiana la ha a lungo considerata una forma di espressione del male, una barriera alla funzione naturale della sessualità, la riproduzione. Ma l’approccio di Graham era diverso e si concentrava sulla salute piuttosto che sulla moralità.

Prima del 1700 i riferimenti medici agli effeti nocivi della masturbazione sono scarsi. Nel XVIII secolo due lavori, Ononia: Or the Heinous Sin of Self-Pollution, and all its Frightful Consequences (di autore anonimo) e Treatise on the Diseases Produced by Onanism di Samual Tissott introdussero dei concetti che in seguito Graham adottò e rese popolari (per esempio l’idea di Tissot che la perdita di seme in qualsiasi condizione fosse causa di un decadimento dello stato di salute). La Lecture to Young Men di Graham (1834) diede avvio a un intero genere di trattati medici sulla masturbazione, nota all’epoca come "autoabuso" o "autopolluzione".

Graham conosceva il proprio pubblico. Nessuno lo poteva disapprovare. O, meglio, nessuno l’avrebbe disapprovato. Benché non vi fosse accordo sulle cause particolari della masturbazione, si pensava perlopiù che i sintomi fossero estremamente facili da riconoscere: le vittime erano solitamente timide, languide, indifferenti all’igiene, itterici. Graham usò queste credenze a proprio vantaggio: in effetti "scoprì" che praticamente tutti i problemi di salute potevano essere ricondotti alla masturbazione. Solo l’esperienza diretta avrebbe potuto negare le sue affermazioni e Graham era preparato a sconfiggere qualsiasi sfidante con l’arma dell’orrore: "un masturbatore cresce con un corpo pieno d’ogni malattia, e con la mente in rovina: questa pratica rivoltante lo tiranneggia con l’inesorabile imperiosità di una creatura delle tenebre".

Viene rivelata la causa dell’acne nei ragazzini incriminati, e i risultati sono altrettanto terrificanti: "le pustole ulcerose in alcuni casi si spingono fino al cranio, al petto, alla schiena e alle cosce, si enfiano sino a divenire fistole permanenti o elementi cancerosi e continuano, anche per anni, a scaricare grandi quantità di pus fetido e rivoltante, e non di rado conducono infine alla morte."

Dopo il 1834 Graham iniziò a occuparsi di nutrizione: riteneva che si trattasse di un passo naturale per la propria scienza e che una dieta appropriata potesse moderare il desiderio sessuale.

Graham sosteneva da sempre che entrambi i tipi di fame – sessuale e nutrizionale – fossero una minaccia per la salute. A influenzarlo – insieme a Tissot – era stato l’omeopata William Metcalfe. Metcalfe, un prete inglese, fu il primo propugnatore pubblico del vegetarianesimo in America e un fervente sostenitore dei semi d’asparago come sostituto del caffè. Ma mentre Metcalfe motivava il vegetarianesimo con argomentazioni morali, Graham era più preoccupato dalle passioni carnali provocate dalla carne. Lo stomaco era considerato il principale organo del corpo, per cui qualsiasi cosa lo infiammasse era destinata a suscitare la lussuria. La professione medica era un male, secondo Graham, e non ve n’era alcun bisogno, poiché "la malattia non è mai un legittimo risultato di una normale operazione dei nostri organi". Qualsiasi irritazione o eccitazione come la fame o il desiderio sessuale stancava il corpo e aumentava le possibilità di malattia e morte. Secondo Graham ciò rendeva la cura per ogni malattia estremamente semplice: moderazione sessuale (non più di 12 volte l’anno per le coppie sposate), esercizio (per prevenire le polluzioni notturne) e una dieta adeguata (per facilitare un’agevole azione peristaltica delle viscere, tra le altre cose).

Nel 1840 la carriera pubblica di Graham era terminata, ma non senza avere creato un buon numero di seguaci delle fibre. Uno di questi era James Caleb Jackson (1814-1895), un dietologo che combinava il piano di riforma della salute di Graham con l’idropatia. La teoria idropatica, conosciuta anche come la "cura dell’acqua", prevedeva l’applicazione di acqua estremamente fredda – tramite docce, vasche, immersioni e impacchi – a differenti parti del corpo. Ma il vero colpo di genio di Jackson fu l’invenzione di un wafer di farina Graham e acqua. Chiamò la sua invenzione Granula ed entrò nella storia come il creatore del primo cereale freddo da colazione.

Per quanto sgradevole al palato, la Granula trovò un proprio mercato su misura nel sanatorio di Jackson a Dansville, NY, dove veniva propinata ai degenti. Fu lì che sorella Ellen White degli Avventisti del Settimo Giorno andò in visita, su consiglio di un angelo. E fu lì che ricevette un messaggio dall’alto che le chiedeva di duplicare l’organizzazione di Dansville e aprire un centro-due-pasti-al-giorno per gli Avventisti. Nacque così il Western Reform Institute di Battle Creek, Michigan.

All’epoca Battle Creek era il quartier generale mondiale degli Avventisti del Settimo Giorno, una "società dei fedeli" fondamentalista. Vegetariani convinti, gli Avventisti seguivano la Genesi alla lettera soprattutto dove dice "Ecco, vi ho dato tutte le erbe che portano seme… questo sarà il vostro nutrimento." Conosciuto più tardi come il Sanatorio Kellogg o semplicemente come "The San", l’Istituto avrebbe giocato un ruolo chiave nel rivoluzionare la colazione americana e avrebbe fatto di Battle Creek la Città Mondiale del Cereale.

Sorella White era una sostenitrice della riforma della salute quando aprì il Sanatorio. Ispirata da Graham e Jackson, aveva pubblicato un libro sulla masturbazione nel 1864, intitolato Un appello alle madri: la grande causa della rovina fisica, mentale e morale di molti figli del nostro tempo. Ma la donna non aveva l’animo del leader e l’istituto, fondato con il denaro avventista, si barcamenò per dieci anni finché non giunse un giovane e strano dottore, John Harvey Kellogg, a occuparsi delle operazioni quotidiane. Kellogg, un altro discepolo di Graham, era molto considerato nei circoli avventisti per il suo giornalismo medico d’assalto. A differenza di Graham, aveva apertamente abbracciato la scienza medica e sperimentava costantemente cibi integrali.

Dopo due anni di lavoro, se ne uscì con il primo prodotto per la salute di Battle Creek, una mistura di farina d’avena e di granoturco, cotta sotto forma di biscotto e in seguito sbriciolata. Chiamò la sua scoperta Granula, una decisione curiosa se consideriamo che l’unico altro cereale dell’epoca si chiamava appunto Granula. Dopo una battaglia legale, Kellogg ribattezzò il proprio prodotto Granola.

La Granola era solo una delle molte prelibatezze che il dottore creò per i suoi pazienti al San. Tra le altre specialità della casa c’erano il caffè di cereali tostati, lo yogurt bulgaro (a Kellogg piaceva moltissimo lo yogurt) e i sostitutivi del pasto Protose (simile a una bistecca di manzo) e Nuttose (simile al vitello). A un certo punto Kellogg si concentrò solo sulla frutta secca. Scrisse un saggio, La frutta secca potrebbe salvare la razza, e si dice che inventò il burro d’arachidi, molte altre creme di frutta secca e le noci al malto.

Benché scarsino in quanto a sapori, l’ambizioso menu contribuì a risollevare finanziariamente l’ospedale. Sotto il controllo di Kellogg, la maggior parte dei pazienti ammessi al San avevano solamente bisogno di una dieta, erano sovrappeso o troppo affaticati dal lavoro, soffrivano insomma di americanite, curabile con riposo, servizio in camera e trasporto su sedia a rotelle. Il tasso di pazienti curati divenne considerevolmente alto proprio perché nessuna persona seriamente malata veniva ammessa al sanatorio.

E nemmeno venivano ammessi i masturbatori cronici. Kellogg echeggiava in proposito le fosche visioni di Graham, e si spingeva anche più avanti. La prima notte del suo viaggio di nozze (ma ne parleremo ancora più avanti) la passò a scrivere Consigli per l’anziano e il giovane, una giaculatoria contro i mali del sesso. Delle 644 pagine di cui è composto, 97 trattano del "Vizio segreto (vizio solitario o autoabuso)", dei suoi sintomi e delle sue conseguenze. Sono enumerati 39 segni che indicano un’attività onanistica, una lista onnicomprensiva al punto da includere qualsiasi comportamento vagamente umano: n.7, sonnolenza; n. 11, amore per la solitudine; n. 12, ritrosia; n. 13, baldanza innaturale; n. 14, idee confuse; n. 24, appetito capriccioso; n. 28, uso di tabacco; n. 30, acne.

Era questo il gioco del dottor Kellogg: rifiutando l’accesso al suo ospedale ai masturbatori impenitenti evitava di ammettere che non vi era alcuna vera cura. Le sue teorie gli diedero inoltre un mezzo per liberarsi dei poveri zozzoni che la dieta dell’ospedale non riusciva a curare. Il dottor Kellogg poteva sostenere che fossero dei masturbatori e passare così la responsabilità del problema al paziente. Se la malattia persisteva, ecco la prova che anche il vizio segreto continuava, che i suoi effetti erano a lungo termine e irreversibili, o che erano stati ereditati dal vizio segreto dei genitori. Il dottor Kellogg non sbagliava mai. In effetti aveva deciso di astenersi egli stesso da qualsiasi rapporto sessuale per dimostrare – così almeno sosteneva – che il sesso non era necessario a un buon stato di salute. Nonostante avesse sposato Ella Eaton, il loro matrimonio non fu mai consumato e vissero sempre in appartamenti separati.

È comunque abbastanza probabile che il dottore fosse in qualche modo disfunzionale (una fonte suggerisce che soffrisse di orecchioni). Ogni mattina dopo la colazione un inserviente gli praticava un clistere. Questo potrebbe indicare che soffrisse di clismafilia, un’anomalia della funzionalità sessuale che si può far risalire all’infanzia e a causa della quale un clistere sostituisce un normale intercorso sessuale. Per il clismafilo l’inserimento del pene nella vagina è vissuto come un’esperienza difficile, pericolosa e rivoltante.

Quali che fossero le ragioni delle curiose credenze del dottor Kellogg, queste ebbero degli effetti duraturi. Il San divenne sempre più famoso e il dottor Kellogg si trasformò in qualcosa di simile a un demagogo. Lentamente la sua formazione medica e la sua incrollabile fede nei cibi integrali iniziò a vincere la sua fede fondamentalista.

 Un grosso passo in questa direzione fu compiuto quando una paziente gli mostrò dei quadratini di frumento che un amico le aveva mandato per dei problemi digestivi. Le tortine di frumento era state commercializzate da un uomo di Denver, Henry Perk, che aveva chiamato la sua creazione "Frumento sbriciolato". Il dottor Kellogg fece degli esperimenti con i filamenti di frumento e concluse che era "come mangiare una scopetta". Ma la sua curiosità ne fu comunque eccitata.

Il Frumento sbriciolato, dobbiamo sottolinearlo, non era considerato un cibo da colazione. In origine i biscotti erano stati pensati come un secondo piatto, un "cibo naturale" nella tradizione di Graham. Si potevano avere toast di formaggio e Frumento sbriciolato, crema di piselli in "cestelli di biscotto", funghi fritti su biscotti spezzati, crocchette di banana con Frumento sbriciolato e altro ancora. Perky fondò anche un istituto di scienze domestiche, l’Oread Institute, per formare dei dimostratori all’educazione delle casalinghe all’uso del prodotto.

Ma nei biscotti di frumento il dottore vide il potenziale per una colazione pronta all’uso e si diede da fare per crearla. Dopo una lunga serie di prove e di errori, se ne uscì con Granose, i primi cereali di frumento in fiocchi. Poco dopo diede il via a una produzione industriale in una fattoria dietro il sanatorio e registrò il brevetto per evitare che qualcuno copiasse la sua invenzione. Questi sforzi tuttavia non valsero a nulla (e il dottor Kellogg avrebbe dovuto saperlo visto che 43 brevetti non gli avevano impedito di copiare il Frumento sbriciolato). A Battle Creek esplose la febbre del fiocco e del cereale e apparvero ovunque dalle sera al mattino produttori di "cibo salutare": Battle Creek divenne la capitale del cereale.

A condurre la parata era un uomo che si era fatto le ossa al sanatorio, C. W. Post. Inventore allo stremo, Post era giunto a Battle Creek per curare i malanni del proprio stomaco, mentre la moglie, per aiutarlo a pagare la retta, vendeva sospensori porta a porta. Post rimase al sanatorio per nove mesi e imparò tutto sulle teorie dietologiche, sui rimedi salutari e sui menu offerti da Kellogg. Tutto questo non fece un gran bene alla sua salute, e in fatti sostenne che lo staff lo aveva praticamente condannato a morte. Ma non se ne andò senza cavare nulla da quell’esperienza. Verso la fine del XIX secolo Battle Creek – sempre in prima linea per spiritismo – aveva attratto parecchi medicastri. Post, avendo assistito a una sorta di cura mentale al San, li andò a scovare e sviluppò una passione per la Scienza Cristiana, i libri popolari dell’occulto e la parapsicologia. Dopo alcune prove Post trovò a Battle Creek un guaritore mentale che gli propinò una miracolosa cura di due giorni per la sua appendice. E a quel punto, per dirla con le sue stesse parole, era "sulla strada per Salutelandia".

Post vedeva possibilità commerciali inesplorate nei cibi proposti da Kellogg, al quale offrì di lavorare insieme alla promozione del Minute Brew, un caffè salutare simile a quello servito al sanatorio. Il dottore rifiutò. Post allora si trasferì alla periferia est di Battle Creek e nel maggio 1892 mise su una propria clinica della salute, La Vita Inn. Il piano era quello di fornire ai clienti non solo una dieta speciale, ma anche una cura spirituale.

Post non era un dottore, si limitava a "curare i pazienti con terapie mentali". Ciononostante delle sue cure – che alla fine si riducevano a convicerti di star bene – in città iniziarono a parlare tutti. Maldischiena, maldidenti, reumatismi – tutto poteva essere risolto in meno di cinque minuti con una veloce negazione mentale (una specie di precursore del Potere del pensiero positivo). Nel frattempo Post continuò a lavorare Kellogg ai fianchi: una volta lo abbordò e gli offrì di pregare per i suoi pazienti per 50 dollari la settimana. Il dottore declinò l’offerta, fornendo un altro motivo a Post per pubblicizzare La Vita come un rifugio per gli ex pazienti del San.

Nel 1895 Post mise in commercio la prima partita di Postum, il suo sostitutivo del caffè di origine cereale, e nel giro di pochi anni divenne miliardario. Avendo compreso da lungo tempo che l’immaginario religioso aggiungeva valore ai prodotti, soprannominò il Postum "la bevanda del monaco" e ai suoi primi cereali diede il nome di Manna di Elia (più tardi li rinominò Post Toasties poiché in Inghilterra era illegale registrare nomi biblici).

Post scriveva personalmente tutte le pubblicità, le descrizioni dei prodotti e i comunicati stampa. Così facendo creò un nuovo modo di fare pubblicità: fu il primo a promuovere del cibo come una medicina per consumatori sani. La campagna originaria per il Postum sosteneva: "Fa buon sangue". In seguito Post si fece prendere la mano e inventò una malattia, la "nevralgia caffeinica", per vendere più Postum. "Ha perso la vista bevendo caffè" diceva una pubblicità con un caso strappalacrime ambientato a Paesello, Illinois. La morale: mollate il caffè, bevete Postum.

Il colpo di genio successivo di Post fu una confezione di sassolini di frumento chiamata Grape Nuts. Questa volta pubblicizzò il prodotto cerealicolo come un’alternativa all’intervento chirurgico su un’appendice infiammata. I Grape Nuts potevano anche prevenire la polmonite, la malaria e la caduta dei denti.

A ogni confezione di Grape Nuts era allagata una copia del classico testo di Post, Sulla strada per Salutelandia. Fondamentalmente intimava ai consumatori avveduti di "Mangiare Grape Nuts, bere Postum e pensare positivo". È interessante notare come tutto questo discendeva dalla ricetta originale di La Vita: pensare positivo. Naturalmente i pensieri positivi da soli non davano un gran profitto, per cui parve sensato convertire il benessere in un prodotto tangibile, il che permise tra l’altro a Post di chiudere in tutta tranquillità La Vita (che stava diventando un peso) e dedicarsi a temo pieno alla rivoluzione organica.

Non ci volle molto perché altri imprenditori si impadronissero delle tecniche pubblicitarie di Post e dessero il via a un vera e propria mania per il cibo sano. La Ralston Health Food per esempio sostenne che i suoi granelli erano "Pieni di fosforo vegetale che fa crescere come per incanto i bambini e sviluppa le loro capacità mentali" dando al cervello "tutto il fosforo che può utilizzare per pensare intensamente". La American Cereal Company (progenitrice della Quaker Oats) disse che il suo Apetiza facesse buon sangue, il che, come ha notato Carson, lo distingue da tutti gli altri cibi a parte i Grape Nuts, che facevano a loro volta buon sangue e l’avevano anche detto per primi.

Ma dov’era il dottor Kellogg mentre accadeva tutto questo? Per strano che possa sembrare, il dottore iniziò a perdere soldi proprio quando i cereali si stavano affermando come la colazione per antonomasia. Il San ebbe qualche problema, l’edificio si incendiò, i bilanci iniziarono ad andare in rosso e gli avventisti scomunicarono il dottor Kellogg per poi tagliare i ponti con il sanatorio. Anche l’azienda che il dottore aveva fondato, la Sanitas Food Company, era in perdita: Kellogg era molto più interessato a giocare con il cibo che a venderlo. Suo fratello, però, era una bestia di tutt’altra razza.

William K. Kellogg aveva lavorato per suo fratello da quando il sanatorio aveva aperto. Organizzatore con il bernoccolo per gli affari, W.K. non era interessato a condurre crociate contro la masturbazione o le cattive abitudini alimentari: voleva essere pagato. Nelle invenzioni del dottore vedeva una potenziale fortuna. Il problema era far ragionare suo fratello: invecchiando, il dottor Kellogg sembrava divenire sempre più maniacale, rifiutando di compromettere i propri ideali e di commercializzare le proprie creazioni.

Il giro di vite avvenne quando W.K. convinse il fratello a creare una nuova azienda per la manifattura di fiocchi di grano. La Battle Creek Toasted Corn Flake Company fu creata nel 1906 e posta sotto la direzione di W.K. Il dottor Kellogg era l’azionista di maggioranza, ma distribuì parte delle proprie azioni tra i dottori del sanatorio. Più tardi, mentre il dottor Kellogg era in Europa per incontrare Pavlov, W.K. si mise a comprare azioni finché non ne possedette la maggioranza assoluta. Come nuovo presidente, W.K. mise immediatamente la propria firma sulla scatola dei corn flakes e ribattezzò la società, che divenne così la Kellogg Co.

La nostra storia finisce qui. Quando la firma di W.K. apparve sulla scatola dei corn flakes, se ne andò l’immagine del San e da quel giorno i corn flakes divennero famosi più per la loro bontà che per i benefici che apportavano alla salute. Lo zucchero e altri additivi entrarono a far parte della ricetta e la pubblicità non si risparmiò nulla: belle ragazze, concorsi, vendite porta a porta, si fece di tutto per rendere familiare il nome Kellogg. Ma tutto questo non avvenne senza lotte. Il dottore e W.K. passarono attraverso anni di battaglie legali per l’uso del nome, che alla fine furono vinte da W.K. Vissero entrambi fino a 91 anni. Benché tutte le idee del dottor Kellogg sul sesso e sulla dieta fossero state negate nel corso degli anni dal suo adorato establishment medico (la teoria dei germi, la teoria immunologica, la teoria genetico-molecolare, le teorie ormonale e metabolica, tutte quante affermano il contrario di quanto sostenuto dal dottore), non ritrattò mai nulla. Il dottor Kellogg non poteva sbagliarsi. Ancora oggi alcune delle sue idee sulla masturbazione e sulla sessualità sono alla base dei più beceri luoghi comuni popolari.

Letture consigliate:

John Mooney, The Destroying Angel: Sex, Fitness and Food in the Legacy of Degeneracy Theory, Graham Crackers, Kellogg's Corn Flakes and American Health History, Prometheus Books, Buffalo, 1985

Jayme A. Sokolow, Eros and Modernization: Sylvester Graham, Health Reform, and the Origins of Victorian Sexuality in America, Associated University Presses, NJ, 1983

Gerald Carson, Cornflake Crusade, Rinehart & Co., New York, 1957

 

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