olivieropdp
Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
Associazione
Teatri 90 Festival
con la collaborazione
organizzativa del
Comune di Milano
Settore Cultura e Musei
Settore Spettacolo
Dipartimento dello Spettacolo olivieropdp

Maratona di Milano

Tiziano Scarpa
Corriamo a casa

Regia di Antonio Latella







Milano, notte, ore 1.40. Per tutta la durata della pièce, eccetto ove indicato diversamente, FABRIZIO e GIULIANA camminano fianco a fianco. Li immagino passeggiare lungo il perimetro della scena, con svolte ad angolo retto, ma eventualmente anche in tondo, in diagonale, secondo le esigenze registiche.

GIULIANA davanti a FABRIZIO, entrano in scena di corsa.
 
 

GIULIANA
Un attimo, ehi, ferma! Ferma! (rallenta la corsa, rassegnata) Bastardo! (ansimando, si fermano tutti e due piegati dal fiatone, con le mani sulle ginocchia) Ma guarda questi sfaticati! Lo sanno che è l’ultima corsa, non si guardano intorno per vedere se c’è qualcuno? Che cosa gli costa dare un’occhiata? Non vedono l’ora di andare a casa, a dormire!

FABRIZIO
(anche lui con un po’ di fiatone) Vorrei vedere te, a fine turno, se non vedresti l’ora di staccare…

GIULIANA
(si avvicina al tabellino degli orari) Fammi controllare. Da lunedì a venerdì… no… sabato: zero cinquanta, una e venti, una e quaranta. Niente da fare, era proprio l’ultimo.

(FABRIZIO si allontana)

GIULIANA
Be’, dove vai?

FABRIZIO
(si volta) A casa, no?

GIULIANA
(lo raggiunge. Camminano fianco a fianco) Chiamiamo un taxi, scusa!

FABRIZIO
Andiamo a piedi, dài.

GIULIANA
Ma… ci vorrà mezz’ora!

FABRIZIO
E allora? Facciamo una passeggiata!

GIULIANA
Una passeggiata? Di notte?! A Milano?!?

FABRIZIO
Perché no? E’ una notte bellissima.

GIULIANA
Bisogna essere completamente pazzi per concepire anche solo l’idea di fare una passeggiata a Milano!

FABRIZIO
Non è brutto, invece. Ci sono le stelle.

GIULIANA
Ma se non si vedono neanche! Ce ne saranno tre in tutto! Troppi lampioni, troppe insegne!

FABRIZIO
E’ questo il bello. Competizione anche nelle galassie. Solo le stelle più luminose bucano la cappa di luce elettrica. (si rivolge al cielo) Sei una stellina deboluccia? E’ colpa tua! Cura la tua immagine! Dai le dimissioni, licenziati! Fatti assumere come supernova! Flessibilità, riconversione industriale! Vuoi metterti in vetrina a Milano? Vuoi fare la sfilata? Non me ne frega niente chi sei! Non mi interessa se sei una star! Non basta! Qui mettersi in mostra costa caro per tutti! Niente facilitazioni! Niente sconti! (riabbassa lo sguardo) Milano riesce a fare la snob anche con le costellazioni. Il cielo del marketing sopra di me, la legge del mercato dentro di me!

GIULIANA
Ma io volevo andare a casa subito!

FABRIZIO
Mezz’ora in più, non muore nessuno.

GIULIANA
Lo pago io il taxi (tira fuori il telefonino, fa per chiamare un taxi)

FABRIZIO
(glielo fa ricacciare in borsetta o in tasca) Cosa c’entrano i soldi! Lascia stare, su.

GIULIANA
Volevo andare a casa subito…

FABRIZIO
A fare cosa?

GIULIANA
(lo prende sottobraccio) A insaponarti i piedi… lavarti i denti… farti un bidè…

FABRIZIO
E poi?

GIULIANA
Tagliarti le unghione degli alluci, le unghiette di tutte le dita… passarti il filo interdentale… depilarti le palle…

FABRIZIO
E poi?

GIULIANA
(sempre più eccitata) passarti la pietra pomice sui calli… farti il risciacquo del collutorio bocca a bocca… spalmarti la pomata antifungo sulle cosce…

FABRIZIO
E poi?

GIULIANA
E poi farti un massaggio con la maionese… dentro il naso, dentro le orecchie, dentro questo bel sederino (lo palpa)… ne ho comprati tre tubetti apposta… Questa volta non rimaniamo senza sul più bello, non c’è pericolo!

FABRIZIO
Davvero hai comprato la maionese per me?

GIULIANA
Certo! Ho fatto una spesa magnifica… Ci messo un’ora.

FABRIZIO
Per forza, di sabato, c’è sempre coda.

GIULIANA
No, era il mio turno ma si è bloccata la cassa.

FABRIZIO
E non potevi cambiare, scusa?

GIULIANA
Mi interessava troppo stare a sentire: una scena! La cassiera è scoppiata a piangere.

FABRIZIO
Sul serio?! Che cosa le hai fatto?

GIULIANA
Io niente, è stato quello davanti a me.

FABRIZIO
L’ha offesa?

GIULIANA
Figurati, era un tipo taciturno, sulle sue. Anche troppo. Un ragazzo. Neanche brutto, fra l’altro. La cassiera passava i codici a barre sulla finestrella: una lattina di birra, una confezione da due uova, un vasetto di yogurt, cose così, gli ha dato il resto e lo scontrino, e all’improvviso è scoppiata piangere.

FABRIZIO
Perché?

GIULIANA
Anch’io gliel’ho chiesto! Lei singhiozzava, ha detto che le faceva troppa tristezza, in anni e anni non aveva mai visto una spesa così, tutta di cose per una persona sola, abbandonata… Una spesa così… così… (come cercando la parola adatta) …da single, capisci? Una spesa disperata!

FABRIZIO
E tu che cosa le hai detto?

GIULIANA
Non c’era niente da fare, piangeva a dirotto. Abbiamo chiamato le sue colleghe, le altre cassiere, i ragazzi del reparto salumeria, il direttore. Anche le persone delle altre casse hanno mollato la coda e si sono messi lì intorno, se l’è presa a cuore tutto il supermercato.

FABRIZIO
E la cassiera?

GIULIANA
Niente. Non smetteva più. Ululava.

FABRIZIO
Avrà avuto una delusione amorosa. L’avrà mollata il fidanzato da poco.

GIULIANA
Anch’io ho pensato. Ma una sua collega mi ha detto di no, che è una fatta così, simpatizza troppo con tutto quello che vede. Si immedesima.

FABRIZIO
Per fortuna che non fa un altro mestiere! Pensa, la psicologa, l’assistente sociale in un carcere minorile… In un orfanotrofio!

GIULIANA
Eh. Comunque, alla fine mi è venuta un’idea. Ho cercato di consolarla con la mia spesa. Le ho mostrato i tre tubetti di maionese, e le ho spiegato a che cosa mi servono.

FABRIZIO
Hai detto a tutto il supermercato i fatti tuoi!?!

GIULIANA
I fatti nostri, amore…

FABRIZIO
Le tue perversioni sessuali!

GIULIANA
Le ho illustrato anche le virtù erettili della senape, se è per quello.

FABRIZIO
Ma la senape… brucia!

GIULIANA
Lo sapevo, non dovevo dirtelo. Volevo farti una sorpresa. La cassiera non si è mica scandalizzata. Era tutta contenta. Si è messa a ridere con le guance ancora bagnate di lacrime. Ah! (abbraccia di fiancoFABRIZIO, si stringe a lui) Che bello essere in due! Le persone innamorate si riconoscono dalla spesa al supermercato! Tutto quello che compra una persona innamorata ha un aspetto inconfondibile! Si riconosce a colpo d’occhio! (si sbraccia infervorata dal discorso) Se dentro la borsa della spesa c’è della maionese, senape, forbicette per le unghie, raschietti e pietra pomice per grattare i calli, spazzolini, collutorio antiplacca, filo interdentale, cera depilatoria, crema antifungo… quella di sicuro è una persona innamorata, una persona felice!

FABRIZIO
E dove succedeva tutto questo?

GIULIANA
Alla Standa.

FABRIZIO
In via Cenisio?

GIULIANA
Sì.

FABRIZIO
Non avrò mai più il coraggio di metterci piede!

GIULIANA
Che te ne importa? La faccio io la spesa. Tre tubetti di maionese! Un vasetto gigante di senape! Formato famiglia, formato sesso scatenato!

FABRIZIO
E, sentiamo, dopo che mi avresti spalmato per bene che cosa mi fai?

GIULIANA
Ti scopo tutta la notte…

FABRIZIO
E poi?

GIULIANA
Ti porto la colazione a letto e ti scopo tutta la mattina!

FABRIZIO
Non riesci a pensare ad altro?

GIULIANA
Ma come?!

FABRIZIO
Sempre solo e soltanto scopare!

GIULIANA
Ti dà fastidio se ho voglia di scoparti?

FABRIZIO
Dobbiamo per forza scopare ogni volta che ci vediamo?

GIULIANA
(si ferma, rimane indietro di due passi, con le mani ai fianchi, irritata) Dobbiamo per forza vederci ogni volta che scopiamo?

FABRIZIO
Cambiamo discorso, va’.

GIULIANA
Sì, cambiamo discorso, che è meglio.

(riprendono a camminare, piccola pausa)

GIULIANA
La verità è che devo sempre pensare io a tutto.

FABRIZIO
Non capisco, scusa…

GIULIANA
Ma sì… La maionese, la senape…

FABRIZIO
Ancora con questa storia!

GIULIANA
Eh, certo! Senza di me, mio caro…

FABRIZIO
Che discorsi! Senza di te sarei solo al mondo, un derelitto…

GIULIANA
Sì, ma con me non sei mica in due, sei con un harem! Chi te li fa i barriti dell’elefantessa a letto? E la maschera di gomma di Megan Gale!? L’aliena con sei tette tutta foderata di domopak alluminio!! E l’accento da suora sicula, da minatrice sarda! I mammutones in calore, ti ho fatto! (mima un’eccitazione sardegnola, feroce, inventando parole pseudosarde) Agàssame su minchiunàu pilòsu! Agàssame su minchiunàu pilòsu!

FABRIZIO
Ma sono iniziative tue! Voglio dire, a me piace moltissimo, però…

GIULIANA
Mi sembra di essere il tuo circo Barnum della figa!

FABRIZIO
Ho sempre creduto che piacesse anche a te…

GIULIANA
Ecco cosa sono per te, così mi vedi! (si mette a camminare sulle mani, con le gambe per aria. La gonna le scende sulla testa, scopre gambe e mutande) (voce da sotto la gonna) Contento? Mi riconosci? Contento??

FABRIZIO
(si guarda anche intorno preoccupato per vedere se c’è gente, vergognandosi) Giuliana, sei impazzita? Calmati!

GIULIANA
(si rimette in piedi) Tutto io devo fare.

FABRIZIO
Credevo ti facesse piacere…

GIULIANA
Mi fa piacere fare piacere a te! Che cosa mi devo inventare, ancora? Il piercing sotto le ascelle? Le treccine, i dreadlock rasta in mezzo alle gambe? L’extension di peli sulla figa? Vuoi il sesso orale delle giraffe? Vuoi che ti faccia la giraffa mangiatrice di spade, eh? (nel frattempo fa facce un po’ oscene) Devo inghiottire giavellotti? Trampoli?

FABRIZIO
Ma, tesoro, io…

GIULIANA
Che tesoro e tesoro! Sei così passivo, così lesso! Un mollacchione! Stai a guardare e basta, te ne approfitti dei miei spettacolini! Ah, hai fatto un affare, con me, di sicuro ci godi di più tu! Sabato scorso sei venuto quattro volte!

FABRIZIO
A questo punto siamo? Alla contabilità degli orgasmi?

GIULIANA
E’ che vorrei un po’ più di… riconoscenza. Di collaborazione!

FABRIZIO
Ma io ti adoro, amore mio!

GIULIANA
Mi adori ma sei lesso. Non tiri fuori un’idea che sia una. Non mi fai mai una sorpresa!

FABRIZIO
Giuliana, io sto bene con te così, non mi passa neanche per la testa che per stare bene bisogna inventarsene sempre una nuova. Mi trovo talmente a mio agio con te…

GIULIANA
E vorrei anche vedere! Per forza ti trovi a tuo agio. Faccio tutto io!

FABRIZIO
Be’, insomma…

GIULIANA
Chi ti ha fatto fare l’amore davanti a tua nonna sordomuta in carrozzella? Chi ti ha fatto le peggio cose in paracadute? Vorrei proprio saperlo, quanti uomini possono dire di aver fatto sesso sospesi per aria, precipitando, a duemila metri di quota!

FABRIZIO
D’accordo… ma alla fine sei quasi prevedibile, guarda. Cioè, vuoi essere imprevedibile a tutti i costi, e in questo sei prevedibile. Non si sa bene cosa, ma si sa che una cosa prima o poi la farai.

GIULIANA
Non è essere prevedibile, è coraggio! Quello che tu non hai.

FABRIZIO
Non lo chiamerei coraggio. E’ solo voglia di essere originale. Sei sempre inquieta, non si capisce che cosa vuoi, non si capisce che cos’è che non ti basta. Infatti, vedi, non riesci nemmeno a goderti una passeggiata.

GIULIANA
Ah, così io non sarei coraggiosa!

FABRIZIO
Ti dico, non lo chiamerei coraggio…

(GIULIANA corre un po’ lontano, tira su la gonna, velocissimamente mostra il seno – o comunque il reggiseno – alla strada. Un’automobile accosta, GIULIANA si china a parlare al finestrino, le aprono la portiera, lei monta su e scompare. Tutto questo avviene fulmineamente)

FABRIZIO rimane a bocca aperta.

Prova a chiamarla al telefonino.

FABRIZIO
Perché non risponde?

Sospira.

Si guarda intorno.

Batte la testa sul muro, appoggia la fronte, si stacca dal muro e, come ipnotizzato, si mette a leggere i manifesti con voce meccanica, con una punta di piagnucolosità, senza provare nessun interesse: "TUTTO PER LA CASA TUTTO PER LA SPOSA TRAPUNTE PIUMINI SCALDOTTI PLAIDS LENZUOLA VIBRATORI DILDOS GODEMICHE’ IN LATTICE FALLI AUTOSCHIZZANTI".

(legge un graffito)

"SINDACO ATTENTO LO SPRAY E’ COME IL VENTO SI ABBATTE IN UN MOMENTO SUL TUO CULO DI CEMENTO"

(legge un altro graffito spray, sempre con la stessa voce meccanica)

"MATILDE AMORE MIO CHE CREATURA MISTERIOSA E POTENTE SEI TU CHE TIENI IN PUGNO IL MIO CUORE MATILDE MIA DOLCISSIMA E TERRIBILE NIENTE SARA’ PIU’ LO STESSO SENZA DI TE AMORE MIO TIRANNO APERTA PARENTESI JUVE MERDA CHIUSA PARENTESI"

Trilla il cicalino dei messaggi di testo.

FABRIZIO
(legge esterrefatto il messaggio sul telefonino) "Non posso parlare ho la bocca occupata" !!!

Si guarda intorno.

Dà un calcio a una lattina.

Si mette la testa fra le mani, disperato.

Ritorna la stessa macchina. GIULIANA scende.

FABRIZIO
Ma… ti rendi conto??? Potevano rapirti! Violentarti in cinque! Farti la pelle!

GIULIANA
Dài, che cosa vuoi che sia! (lo prende sottobraccio, tenta di dargli un bacetto)

FABRIZIO
Stammi lontana. Che schifo! La bocca occupata!

GIULIANA
Occupata, sì! Stavo facendo conversazione.

FABRIZIO
(imbronciatissimo) Sììì… tu facevi conversazione e io leggevo i manifesti del sindaco!

GIULIANA
Non so cosa facevi tu, so che la mia è stata una conversazione molto interessante.

FABRIZIO
Perché, adesso le puttane le tirano su per fare conversazione!?

GIULIANA
(gli dà una sberla sulla nuca) Puttane??? Come ti permetti??

FABRIZIO
Scusa, non hai giocato a fare la puttana?

GIULIANA
Scemo, mi ha tirata su uno che conoscevo.

FABRIZIO
(sarcastico) Perfetto! Ti sei fatta riconoscere a battere!

GIULIANA
Era mio marito!

FABRIZIO
Tuo marito? E cosa vuole da te?

GIULIANA
E’ tutta la sera che ci segue.

FABRIZIO
Ma tu te n’eri accorta? Lo sapevi?

GIULIANA
No, l’ho riconosciuto solo quando mi sono chinata a parlare al finestrino.

FABRIZIO
Complimenti, bella coppia. Cosa voleva?

GIULIANA
Dice che sei un disastro, che dovrei rimettermi con Giacomo. Quello sì che gli era simpatico, sapeva vivere!

(FABRIZIO sbuffa.)
 

Comunque mi ha invitata a pranzo domani.

FABRIZIO
Giacomo?

GIULIANA
No, mio marito.

(intorno a queste battute, prima o dopo non importa, cominciano ad allontanarsi verso l’uscita di scena)

FABRIZIO
Hai intenzione di andarci?

GIULIANA
Non so, tu cosa dici?

FABRIZIO
Be’, non sarebbe male, così io ne approfitto per fare un salto dalla mia fidanzata.

GIULIANA
Federica?

FABRIZIO
Macché Federica, Anna!

GIULIANA
E chi è?

FABRIZIO
Quella che ho conosciuto dal dentista!

GIULIANA
Anna… dal dentista… non mi dice niente!

FABRIZIO
Massì. Te l’ho raccontato, non ti ricordi già più? Non mi stai mai ad ascoltare…

GIULIANA
Che cosa ci posso fare, non mi interessa con chi vai! (stringendosi a braccetto) Senti, e quella salsa alla paprika, che fine ha fatto?

FABRIZIO
(piagnucoloso) Non basta la senape, scusa?

GIULIANA
Ma, non so mica, quasi quasi, un po’ di paprika. (palpandogli il sedere) E poi un bell’estintore… ben oliato, lubrificato per benino…

(si allontanano, escono di scena)
 
 
 
 
 

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