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BP04: Ecole des Ecoles il metodo del confronto
(formazione)
di Bruno Fornasari
 

La tradizione teatrale europea si fonda da sempre sulla mobilità, sullo scambio, sul confronto di filosofie ed estetiche. I problemi da risolvere sono per tutti essenzialmente due: il problema arte ed il problema professione. Affinché una tradizione, sedimentata in secoli d’esperienza, possa ancora proporsi come lingua viva e necessaria, occorre un confronto sulla pratica del lavoro e sui metodi da applicare, in circostanze sempre più precarie e sempre più mercificate.
Ormai da anni a San Miniato (PI) si tiene un appuntamento annuale sulla formazione nell’arte della scena, Prima del Teatro – Scuola europea per l’arte dell’attore, che raccoglie sotto l’ombrello organizzativo del Teatro di Pisa alcuni dei centri di formazione teatrale più importanti d’Europa. L’appuntamento prevede una serie di seminari della durata media di due settimane incentrati sui vari mestieri del teatro, dall’arte dell’attore all’arte della scrittura.
Questo modulo di scuola estiva è un’importante occasione di scambio d’esperienze, in cui allievi da tutta Europa possono incontrarsi in un ambiente artisticamente stimolante e non performativo, in un clima di condivisione dove prevale l’attenzione al processo più che al risultato.
Nel marzo 2006, da un’idea di Patrick Bourgeois dell’ENSATT di Lione e Roberto Scarpa del Teatro di Pisa, alcune delle scuole più solide, per fama e tradizione, hanno avviato un dialogo attorno alla possibilità di creare un Polo Europeo di Cooperazione Culturale fondante su due attività: un programma pedagogico pluriennale, un festival delle scuole di teatro.
L’ideazione basa sulla premessa condivisa che l’arte non sia insegnabile, e che il solo modo di favorire un suo sviluppo sia quello di accompagnare l’allievo in un percorso di progressiva acquisizione di consapevolezza delle proprie risorse creative.
Un apprendistato, per tornare alla tradizione, che si avvicini più all’artigianato che all’arte, un processo attraverso il quale l’attore possa acquisire strumenti tecnici e critici coi quali affrontare la professione e l’ambiente di lavoro in cui esercitarla.
Data la tendenza inerziale del sistema teatrale, in Europa come in Italia, a far dell’attore un esecutore più che un creatore del ruolo, scopo di questo continuo confronto sul processo, quindi sul metodo, è di resistere alla domanda di attori obbedienti cercando di formare attori intelligenti.
Ad un anno di distanza la fondazione dell’APECC (Associazione Polo Europeo di Cooperazione Culturale) ha dato i suoi primi frutti creando Ecole des Ecoles, un network europeo per la formazione nelle arti del teatro, di cui fanno parte:
Accademia dei Filodrammatici di Milano, Accademia Nazionale Silvio D’Amico di Roma, ENSATT di Lione, Guildhall School di Londra, RESAD di Madrid, Institut del Teatre di Barcellona, Statens Teaterskole di Copenaghen, Teatro di Pisa, Universitat der Kunste di Berlino.
Lo scopo del progetto è quello di esplorare nuovi percorsi di collaborazione tra scuole prestigiose nell’ambito delle arti performative, creando un programma europeo permanente su formazione, creazione e ricerca.
I lavori sono cominciati dall’ideazione e strutturazione di una serie di attività che permettessero ai membri dell’Associazione di conoscere le rispettive realtà pedagogiche, così da poter confrontare problematiche e metodologie sulla base di un’esperienza diretta del lavoro svolto in ogni scuola.
E’ parso subito importante, ai fini della condivisione di un linguaggio, porsi il problema della formazione dei formatori, ipotizzando veri e propri laboratori per docenti, coordinati da professionisti di riconosciuta esperienza nell’ambito della pedagogia teatrale.
Ecco in sintesi alcune delle proposte:
- Masterclass: destinate ai docenti e organizzate in diversi modi: conferenza-laboratorio con un maestro, osservazione di un maestro al lavoro con gli allievi, osservazione di una classe di allievi al lavoro con professionisti e coordinati da un maestro.
- Scambio d’insegnamenti: insegnanti di una scuola della rete invitati a tenere corsi nelle altre scuole.
- Osservazioni: uno o due membri di un’equipe pedagogica vengono ospitati come osservatori dell’attività di una delle scuole della rete, relazionando poi sul lavoro visionato.
- Studio di scrittura: per le scuole che hanno corsi di drammaturgia, concretizzare un programma di scambi tra giovani drammaturghi.
- Progetto Scanner: occasione per la scuola di esporre un problema specifico che abbia dovuto affrontare (una difficoltà o un fallimento), presentandolo come caso di studio.
- Seminari: incontri, per allievi ed insegnanti, con figure autorevoli del panorama teatrale europeo.
- Festival: l’organizzazione di un Festival delle scuole di teatro, con annesse attività pedagogiche e momenti di dibattito.
Il primo appuntamento ufficiale per Ecole des Ecoles si è tenuto nell’estate di quest’anno a Lione.
L’ENSATT, in collaborazione con la regione Rhone-Alpes, ha ospitato dal 9 al 13 di luglio la prima edizione del Festival Rencontres Theatrales, col titolo di Lingue e linguaggi del Teatro, al quale hanno partecipato, con la presentazione di uno spettacolo, alcune delle scuole della rete. Ogni giornata del festival prevedeva sessioni di training ad accesso libero, tenute da docenti dell’ENSATT, la doppia replica dello spettacolo programmato, un dibattito sul tema del giorno ed un dibattito sullo spettacolo presentato; parallelamente si è ricavato uno spazio per tutti gli allievi che avessero voluto presentare un proprio lavoro, con totale libertà di genere e linguaggio, allo scopo di sottolineare il carattere non gerarchico della manifestazione.
Ecco i temi affrontati in dibattito:
- Come formare scrittori per il teatro?
relatore- moderatore Enzo Cormann, ENSATT Lione
- Come insegnare la regia teatrale?
relatore- moderatore Ramon Simò, Institut del Teatre Barcellona

- Multidisciplinarità: la coordinazione dei dipartimenti
relatore – moderatore RESAD Madrid
- Come formare gli attori?
relatore – moderatore Bruno Fornasari, Accademia dei Filodrammatici Milano
- Scambi e politiche culturali in Europa.
L’Accademia dei Filodrammatici, unica scuola italiana a partecipare, ha presentato lo spettacolo La Festa, per gentile concessione di Spiro Scimone, con la regia di Bruno Fornasari e interpretato da Angela Demattè, Andrea Lapi e Dario Merlini, fornendo lo spunto ideale per una riflessione sulla necessità e l’importanza di un metodo di lavoro che non sia sterile formula, ma strumento pratico per l’attore.
Con i Rencontres di Lione e le ulteriori attività di scambio che Ecole des Ecoles si avvia a sostenere (masterclass sul training fisico, 14-18 novembre, Berlino), comincia da parte delle scuole facenti parte l’APECC un percorso di reciproca apertura basato sul metodo del confronto, ossia un approccio al fare teatro che cerchi le proprie risposte nella prassi della scena, e nel dialogo tra Lingue e Linguaggi. Troppo spesso infatti le diversità di approccio, le metodologie e la stessa questione della necessità di un metodo vengono percepiti come posizioni di pensiero conflittuali e tra loro alternative, mentre acquistano potenziale operativo se considerate strettamente complementari.
Ecole des Ecoles si pone da questo punto di vista come il luogo ideale del porre la domanda più che del tutelare la risposta, del confronto di idee più che dell’arroccamento su posizioni, in un rapporto dialettico costante, e non gerarchico, tra analisi teorica e conquista pratica.


 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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