ateatro 43.2
Una questione di spazi
L'interrogazione parlamentare
di Gabriella Pistone (Comunisti italiani)
 
L'interrogazione parlamentare
dell'On. Gabriella Pistone (Comunisti italiani)

 
Per sapere - premesso che:
da un censimento promosso e realizzato dall'Agis (associazione generale italiana spettacolo) e dalla Fondazione teatro massimo di Palermo risulta che sono 361 i teatri attualmente chiusi o inagibili in Italia (oltre il 50 per cento sono edifici storici, spesso di notevole pregio architettonico e artistico e la maggior parte risultano essere di proprietà pubblica, prevalentemente comunale);
tra i teatri suddetti vi sono chiusure che risalgono all'epoca della II guerra mondiale, casi di teatri di cui è stata completata la struttura muraria ma che non sono mai stati aperti e altri le cui chiusure si sono registrate tra l'inizio degli anni ottanta e la fine degli anni novanta, soprattutto a seguito delle nuove normative di sicurezza;
solo 40 teatri (circa l'11 per cento del totale) sono attualmente in ristrutturazione, 66 sono in programma di riapertura mentre per gli altri il futuro appare decisamente incerto, sia a causa del sempre più crescente degrado cui sono sottoposti, sia perché in molti di questi, per impossibilità fisica, non si possono applicare neanche le più elementari norme di sicurezza, utili a garantire - per legge - l'agibilità e sia perché altri ancora risultano essere molto piccoli per sopportare economicamente la loro gestione -:
se sia a conoscenza del censimento di cui sopra e se, giudicando grave e preoccupante la radiografia che ne scaturisce, non intenda attivarsi al fine di monitorare costantemente lo stato di avanzamento dei lavori per i teatri in fase di ristrutturazione;
se non ritenga, altresì, opportuno studiare e promuovere iniziative atte a riaprire i teatri a tutt'oggi chiusi, destinandoli - attraverso formule miste di cooperazione pubblico/privato - ad usi specificatamente teatrali o alternativi o comunque contigui all'ambito culturale, riqualificandoli e valorizzandoli, per le piccole e per le grandi città, come positivi punti di aggregazione sociale e culturale, soprattutto per il mondo giovanile, a tal fine anche incentivando il cosiddetto «prestito d'onore», che ha dato buoni risultati per l'avviamento di molte imprese giovanili nel settore.
 
A questa interrogazione è stato invitato a rispondere il Ministro per i beni e le attività culturali

 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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