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I nuovi talenti del Premio Riccione
I vincitori della edizione numero 48
di Riccione Teatro
 

Premiati autori di Napoli, Firenze, Milano, Potenza e Roma
A Paolo Terni il Premio Speciale “Aldo Trionfo” fuori concorso

Sabato 1 ottobre 2005 la giuria della 48^ edizione del Premio Riccione per il Teatro ha annunciato i vincitori del concorso di drammaturgia. Questi gli autori premiati nelle singole categorie:

- Premio Riccione di 7.500 euro a:
Mimmo Borrelli, ‘Nzularchia, (Itterizia) Napoli 1979.
Alla compagnia scelta da Borrelli per la messinscena del suo testo verrà conferito il Premio di produzione di 30.000 euro per partecipazione alle spese di allestimento;

- Premio Pier Vittorio Tondelli di 2.500 euro a:
Stefano Massini, L’odore assordante del bianco, Firenze 1975;

- Premio Speciale della Giuria Paolo Bignami e Gianni Quondamatteo” a:
Alessandro Genovesi
, Happy family, Milano 1973;

- Premio Marisa Fabbri a:
Ulderico Pesce
, Fiato sul collo, Potenza 1963;

- Premio CGIL di 4.000 euro a:
Laura Buffoni
, Silenzio, Roma 1977;

- Premio Speciale “Aldo Trionfo” assegnato fuori concorso a:
Paolo Terni

L’edizione 2005 del Premio si è contraddistinta per la giovane età dei vincitori, in primis i 26 anni di Mimmo Borrelli “Premio Riccione”, e a seguire i 28 anni ancora da compiere di Silvia Buffoni “Premio CGIL”, i 30 compiuti a settembre di Stefano Massini “Premio Pier Vittorio Tondelli”, e i 32 di Alessandro Genovesi “Premio Speciale della Giuria”. Un dato positivo visti i successi ottenuti dai giovani talenti emersi nelle precedenti edizioni, riconosciuti ora anche dal "Premio ETI - Gli Olimpici del Teatro" 2005 (30 settembre, Teatro Olimpico di Vicenza), che nella sezione “Autore di novità italiana” ha visto vincitore Davide Enia, “Premio Tondelli 2003”, e finalisti Fausto Paravidino “Premio Tondelli 1999”, e Ascanio Celestini “menzione speciale della giuria al Premio Riccione 2001”. Alla rosa dei giovanissimi premiati di Riccione si aggiunge il quarantaduenne Ulderico Pesce, Premio “Marisa Fabbri”, che ha dedicato la vittoria agli operai della Fiat di Melfi indossando in loro onore la tuta amaranto. Il Premio Speciale “Aldo Trionfo” è stato infine attribuito fuori concorso al maestro compositore Paolo Terni.

Queste le motivazioni espresse dalla giuria composta da Franco Quadri, presidente, Roberto Andò, Sergio Colomba, Luca Doninelli, Edoardo Erba, Mario Fortunato, Maria Grazia Gregori, Renata Molinari, Ottavia Piccolo, Giorgio Pressburger, Ludovica Ripa di Meana, Luca Ronconi, Renzo Tian:

Premio Riccione di 7500 euro
’Nzularchia di Mimmo Borrelli Nel buio ossessivamente martoriato da un’affettata oscurità squarciata dai lampi di una casa invasa da rumori e da una muffa che penetra nei corpi, ‘Nzularchia - ovvero “itterizia” - svolge una sfida al labirinto, ovvero a un luogo d’origine sfigurato e illeggibile, un gioco d’orientamento e disorientamento nell’ansia topografica della mappa per rintracciare il colpevole. L’autore, giovanissimo e forsennato nella sua ambiziosa loquacità da inferno, uno scrittore furibondo, fluviale, forte, già importante, con un’acuta sensibilità linguistica e un coraggio da leone, riesce a muovere le veglie di una inquieta, informe coscienza retroattiva alle prese con un’indagine impossibile, dove l’indiziato è un padre camorrista che toglie la vita ai figli, impedendone la nascita. Testo sul padre-assassino di una società invertebrata e deviante, seducente per il gioco a nascondere di una lingua che incessantemente osa sfidare i suoi inabitabili cul de sac, inseguendo il vorticoso e inane percorso di una identità mai veramente nata: è quella di un figlio che non ha altre armi se non ricomporre la lingua dei padri, barocca, lampeggiante e a tratti violenta, di quella violenza che è “piatto prelibato nel pranzo succulento della vita”.
Il Premio Pier Vittorio Tondelli di 2500 euro per il testo di un giovane autore sotto i trent’anni L’odore assordante del bianco di Stefano Massini Nel silenzio e nella cancellazione assoluta del colore ritorna la tragedia di Vincent Van Gogh, rinchiuso nel manicomio di St. Paul, e ricrea con grande nitore e capacità di concisione, aldilà della profluvie di dati scontati, il disperato bisogno di vita del grande pittore grazie a una scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, in grado di ridarcene anche visivamente il tormento con feroce immediatezza espressiva nel confronto quotidiano coi suoi persecutori e con l’ambiguità del fratello Theo. La grande invenzione del testo sta nel condurci quasi inavvertitamente da una realtà che ci era apparsa oggettiva ma risultava sottilmente costruita al sospetto di trovarci invece di fronte al vissuto del supposto degente, introducendoci alle prospettive di una psichiatria dal volto umano e facendoci guardare il fratello ricomparso in visita come una possibile proiezione mentale, nel bianco assoluto della tortura.
Il Premio speciale della Giuria, intitolato a Paolo Bignami e Gianni Quondamatteo Happy Family di Alessandro Genovesi Sei personaggi con l’autore, il quale non coincide col giovane attore che firma il testo, ma ha scritto il romanzo che vediamo evolversi via via sotto i nostri occhi e di cui il protagonista frammischia la lettura di interi brani all’azione liberamente messa in discussione dai suoi interpreti, in un felice gioco leggero, dai toni insoliti per questo concorso, di una commedia fuori dai canoni, dove i destini di due famiglie s’intrecciano e, per quanto i personaggi siano fortemente legati al presente, tutto va sempre nel migliore dei modi possibili, ma con forti dosi d’ironia, quasi si trattasse della riuscita parodia di una fiction televisiva.
Il Premio Marisa Fabbri, all’opera particolarmente impegnata nella ricerca di un linguaggio aperto e poetico
FIATo sul collo di Ulderico Pesce Dal cuore della Basilicata, il racconto irridente e appassionato, in forma di monologo e nel solco del teatro di narrazione, di una vita costruita sulla speranza di un lavoro che mina ogni legame e sicurezza. Voci, pensieri e sentimenti intrecciati in una scrittura che parte da una base leggera e ironica per affondare nella crudezza cronachistica degli scioperi alla Fiat di Melfi e nella disperazione delle prospettive future. Il testo s’infiamma per via e sarebbe piaciuto a Marisa Fabbri per il suo impegno e il gusto con cui s’inventa parole e personaggi, tanto da supporre che le sarebbe piaciuto interpretarlo in abiti maschili.
Il Premio CGIL di 4000 euro per celebrare il centenario della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, destinato al testo teatrale che si segnali nel trattare argomenti di carattere civile, sociale o di tematiche inerenti il mondo del lavoro e le lotte sindacali Silenzio di Laura Buffoni Dopo cinquant’anni, un gruppo di partigiani invecchiati si ricompone attorno a una poderosa figura di donna, rimasta arroccata nel silenzio di un sofferto isolamento durato una vita con l’unica compagnia delle tombe della sua Resistenza, compiendo un gesto di solidarietà estrema volto a recuperare la quiete della morte, che appare l’unica ormai possibile. Un testo di forte passione civile, un tributo al recupero delle origini della nostra democrazia, dovuto a una giovane penna che oscilla tra l’ideale e lo scoramento, snodando il suo racconto tra rivelazioni, credute colpe e slanci della giovinezza lontana, con lunghe didascalie mute, volte a colmare frammenti di vita che non trovano senso se non nella ricomposizione della memoria. Ha consegnato il premio Guglielmo Festa, segretario dell’Associazione Centenario CGIL. La Giuria del Premio Riccione per il Teatro, integrata per l’occasione da Fabio Bruschi, direttore artistico di Riccione Teatro, e da Giorgio Panni, Tonino Conte ed Emanuele Luzzati per il Teatro della Tosse ha attribuito inoltre l’ottavo Premio Aldo Trionfo, destinato a quei teatranti - artisti della scena o della pagina, singoli o gruppi, studiosi o tecnici - che si siano distinti nel conciliare gli opposti, coniugando la tradizione con la ricerca a Paolo Terni, per essersi dedicato con profonda intelligenza e passione a coniugare il teatro e la musica con un’arte raffinata accompagnata dalla gioia della ricerca di chi sa di scoprire nuove via alla ricerca dalla lunga collaborazione creativa con Aldo Trionfo alla continuatività del lavoro con Luca Ronconi, per citare solo due terminali di un’intensa attività di studio che va dalla preziosa opera d’insegnamento all’Accademia d’Arte drammatica alle molte esperienze radiofoniche.

Il verbale della giuria ha inoltre sottolineato l’ascesa del prestigio del concorso, provato dal successo dei drammaturghi scoperti negli ultimi anni, giovani in primis, e dalla forte adesione riscontrata: 473 copioni iscritti nuovo record del Premio con autori provenienti da tutta Italia: il 36% dal nord Italia, il 12% dal centro e il 52% dal Sud. Eterogenee le età dei partecipanti compresi tra i 15 e gli 86 anni e in aumento anche gli under 30 in corsa per il Tondelli. Numerosi i copioni in dialetto, in particolare napoletano, siciliano, ma anche lombardo e romagnolo. Oltre agli scrittori di testi già affermati abbondano i teatranti, suddivisi tra registi e attori. Giudicato pericolosamente alto il numero dei monologhi, affiancato da un inedito gusto per il “corto teatrale”. L’allargamento della gamma tematica è stata la caratteristica generale dei testi di quest’anno. Sottolineata anche la presenza della musica come necessità espressiva (Chet Baker, al centro di due pièce). Unanimemente la giuria ha comunque denunciato il basso livello della scrittura e dello sviluppo espressivo delle opere con pochissime eccezioni, isolando il suo interesse su una rosa di diciannove titoli oggetto di dettagliate analisi, astenendosi per questo dall’aggiungere le consuete segnalazioni ai premi. Un ricordo affettuoso è stato dedicato a Elena De Angeli, scomparsa nello scorso autunno, per il contributo prezioso dato per anni alla ricerca di nuove voci drammaturgiche.

Approfondimenti e interviste ai protagonisti della 48^ edizione del Premio Riccione per il Teatro sul sito www.riccioneteatro.it a cura della redazione Altre Velocità, diretta dal giornalista e critico Massimo Marino.


 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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