ateatro 74.5
19/11/2004 
Le Buone Pratiche: avant programme
Una Banca delle idee per un nuovo teatro
di Franco D’Ippolito, Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino
 


sabato 6 novembre
Civica Scuola d'Arte Drammatica «Paolo Grassi»
via Salasco 4, Milano
dalle 10.00 alle 18.30


Perché le Buone Pratiche (e che cosa sono)

Negli scorsi numeri di ateatro avevamo lanciato una convocazione per una giornata di studio, confronto e riflessione sul tema delle Buone Pratiche. Una banca delle idee per un nuovo teatro.
Siamo consapevoli dello stato di difficoltà che sta attualmente attraversando il teatro italiano (e non solo il teatro, ci pare), ma ci sembra di aver individuato una serie di esperienze interessanti e vitali, non solo sul piano della creazione artistica ma anche su quello dell’organizzazione. Su alcune di queste esperienze organizzative ci pare utile appuntare l’attenzione, per il loro apporto creativo e originale, ma soprattutto perché possono offrire una serie di soluzioni pratiche e indicazioni operative utili anche ad altri.

Per chi non ne sapesse niente (e per chi vuole ripassare) l’iniziativa era stata lanciata in ateatro 71 e ripresa in ateatro 73.

Abbiamo poi raggruppato – soprattutto per motivi di comodo – le Buone Pratiche in quattro aree principali (produzione, distribuzione, finanziamento, servizi e reti), più un quinto contenitore che riguarda gli intrecci del teatro con altri ambiti, discipline, realtà...
Abbiamo cercato di individuare dei nuclei tematici, ma molte Buone Pratiche si presentano in realtà come «trasversali»: questa scansione non è dunque rigida.
Abbiamo inoltre rilevato con piacere che la nostra iniziativa è stata colta sia da realtà del «nuovo teatro» sia da realtà più consolidate o istituzionali, e che – come era nelle nostre intenzioni – pratiche ambiziose e complesse si integrano con idee operative molto concrete.

Come consultare le Buone Pratiche
e presentare la vostra


E’ possibile consultare le Buone Pratiche censite da ateatro nella Banca delle idee per un nuovo teatro: è già attiva e lo resterà anche in seguito, sia per raccogliere altre Buone Pratiche sia per valutare la loro reale efficacia.

Quella che segue è una prima traccia del programma. Sono già annunciati e previsti altri interventi.

Vi ricordiamo che per presentare la vostra Buona Pratica è indispensabile segnalare al più presto il titolo e inviare una breve relazione che verrà inserita nella Banca delle idee per un nuovo teatro (già attiva). Per i più diligenti, abbiamo anche distillato dall’archivio di ateatro alcuni materiali preparatori che possono risultare utili (troverete i relativi link nella Banca delle idee, al solito).

Una giornata davvero intensa (e memorabile)

Le relazioni (i cui titoli sono per ora indicativi) dovranno essere brevi e avere un carattere eminentemente pratico, con indicazioni concrete; dureranno al massimo indicativamente 5-8 minuti per dare spazio alla discussione e agli approfondimenti: insomma, per capire se si tratta davvero di una Buona Pratica o no...
Allo stesso modo la lista delle presenze è in continuo aggiornamento (cresce, cresce...). Vi preghiamo in ogni caso di registrarvi scrivendo a info@ateatro.it (ci è utile per organizzare lo spartano buffet).

Questa pagina sarà in costante aggiornamento fino al 6 novembre. Buone pratiche, adesioni, dissociazioni, commenti, suggerimenti, complimenti, coccole, insulti, divagazioni, proposte, oboli eccetera sono assolutamente graditi (fino al 30 ottobre).

Una buona pratica che ci piacerebbe condividere è quella dell’editoria dello spettacolo. Pensiamo dunque di allestire un banchetto in cui, nelle pause caffè e buffet, potrete presentare libri, riviste & altro. Per favore, oh editori & editrici, fateci sapere se vi interessa, e cerchiamo di provvedere.

Per quanto riguarda il vostro sabato sera nella metropoli lombarda, abbiamo pensato anche a questo. Alle 20.30 Ruggero Cara offrirà una replica gratuita (le prenotazioni verranno raccolte alla Civica Scuola d’Arte "Paolo Grassi allo 02-58302813, fino a esaurimento posti) del suo divertente (e simpaticamente perverso) Il feticista di Michel Tournier. Nel sito troverete altre info sullo spettacolo (è implicito in questa scelta un caldo invito curare con particolare attenzione un intimo dal tocco fetish).
Indicheremo tuttavia anche altri spettacoli in scena a Milano il 5 e il 6 novembre, e se possibile concorderemo con i teatri ingressi a prezzo ridotto.

Ancora un caldo ringraziamento alla Civica Scuola d’Arte Drammatica «Paolo Grassi» per l’ospitalità.

IN OGNI CASO PER INFORMAZIONI E COMUNICAZIONI DELL’ULTIMO MINUTO
DA MERCOLEDI’ SARA’ ATTIVA UNA SEGRETERIA

Segreteria Buone Pratiche:
Cooperativa Danny Rose
info@dannyrose.it
c/o Scuola Paolo Gassi, Via Salasco 4 Milano
tel. 02/58302813 (interni 113 o 114)
mercoledì 3, giovedì 4: ore 10,30/13 e 14,30/17,
venerdì 5: ore 10,30/13 e 14,30/20, sabato 6, dalle 9 in avanti.
Se non siete mai stati alla Paolo Grassi, via Salasco è una traversa che collega via Bocconi e via Ripamonti, parallela a viale Bligny (fra Porta Romana e Porta Lodovica)
Per raggiungere la Paolo Grassi: la fermata MM più vicina è porta Romana/linea 3 (gialla), poi 7/8 min. a piedi
ma passano vicini anche molti tram, autobus & filobus: 9 (viale Bligny), 15 (angolo via Teulié/via Giambologna), 79 (via Bocconi), 90/91 (sulla circonvallazione).

ALBERGHI
Se avete bisogno di una mano per trovare alloggio, vi suggeriamo di scrivere a
viaggi@pocketviaggi.it
con riferimento al convegno "Buone Pratiche" (Paolo Grassi/www.ateatro.it): l'agenzia ha convenzioni speciali con alberghi in zona (ma è difficile trovare sotto gli 80 euro per la singola).
Se avete bisogno di una mano per trovare alloggio, potete anche provare sul forum NTVI chiedendo ospitalità.
In caso di disperazione, da mercoledì potete provare a chiamare la Paolo Grassi...

AVANT-PROGRAMME
(molto indicativo, molto parziale e sicuramente ancora pieno di errori)

Saluto di Massimo Navone (Direttore della Civica Scuola d’Arte Drammatica «Paolo Grassi»)

Presentazione
di Oliviero Ponte di Pino


1. LE BUONE PRATICHE DELLA PRODUZIONE
introduce Mimma Gallina

Ci riferiamo ai modi di produzione, al sostegno all'attività produttiva e alla gestione delle compagnie e delle imprese di produzione. Alcune pratiche, come le «fusioni», sono funzionali al rafforzamento organizzativo e economico delle imprese (il che può essere anche una condizione di crescita artistica). La necessità del rinnovamento e del ricambio generazionale sembra interpretata con concretezza da alcune realtà istituzionali (circuiti, teatri comunali, ma anche teatri stabili, centri di ricerca-festival), ciascuno dei quali cerca la sua personale soluzione: azioni integrate, messa a disposizione di teatri e servizi, garanzie distributive, convenzioni.
Una delle forme più diffuse (e più apprezzate dai giovani professionisti, che la considerano come – almeno teoricamente – la più aperta), resta probabilmente quella dei «bandi» e dei concorsi (dal Premio Scenario alla Biennale 2005 curata da Romeo Castellucci), ma le modalità sono molto differenziate e nei casi più consolidati sono in corso significative revisioni. Chi non è riuscito a trovare in Italia sostegni adeguati, si è inventato modi di produzione su misura, tanto ai massimi livelli di qualità e notorietà internazionale, che a livello diffuso (forse non è un caso che il primato dei progetti Cultura 2000 del 2003 vada all'Italia: ma quasi nessuno se n’è accorto...).
A oggi non ci sono pervenute segnalazioni nell'ambito molto esteso della coproduzione (che forse viene vissuta come abusata: eppure qualche miglioramento, qualche nuovo modello, anche in questa pratica dovrebbe essere possibile). Quando invece i sostegni in Italia ci sono (o sembrano esserci), non è facile lanciare idee su come usarli e avere informazioni corrette.

Per uno stabile corsaro (dieci anni dopo) – Marco Martinelli (Ravenna Teatro) BP
La forza di una bottega d'arte – (Fanny & Alexander) BP
La produzione internazionale: il ciclo della Tragedia Endogonidia – Cosetta Niccolini (Socìetas Raffaello Sanzio) BP
Una casa comune per l'arte – Fabio Biondi (L'Arboreto di Mondaino) BP
Work in progress. Master per la regia teatrale in un teatro stabile di innovazione - Antonio Syxty (Teatro Litta) BP
Progetto Danzaria: un'idea di promozione dei giovani coreografi - Anna Chiara Altieri o Giuseppe Carbone (Teatro Giuditta Pasta, Saronno) BP
Un suggerimento per piccole formazione ma anche per compagnie normali – Nicola Savarese BP
Una modesta proposta a Luca Ronconi per le Olimpiadi di Torino 2006 – Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino BP
Scenario – Un progetto – Stefano Cipiciani (Premio Scenario)
Il sostegno di un teatro stabile a una giovane compagnia – Paolo Zanchin (URT) relazione stesa in collaborazione con Carlo Repetti (Teatro di Genova)
Le produzioni leggere – Gilberto Santini (AMAT)
Dal sostegno alla produzione alla produzione
- Massimo Paganelli (Armunia-Castiglioncello)
La Res Publica di Elsinor: racconto di una fusione tra teatri in Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna – Stefano Braschi (Elsinor)
eccetera

domande e chiarimenti


2. LE BUONE PRATICHE DELLA DISTRIBUZIONE, DELLA GESTIONE E DELLA PROMOZIONE
introduce Franco D’Ippolito

Il «mercato» (anzi, «i mercati») è uno dei problemi nodali del sistema, forse il principale: quindi va salvaguardata la qualità di gestione delle sale e delle istituzioni che programmano. Per qualità intendiamo chiarezza delle funzioni e coerenza nelle scelte (ci fa piacere che una delle nostre buone pratiche sia dedicata alla trasparenza), professionalità nei singoli aspetti, attenzione al pubblico e capacità di incrementarlo e formarlo. Se è vero che esistono aree molto estese di degrado, tuttavia stiamo scoprendo che negli ultimi anni è successo davvero molto.
Negli ultimi tempi si sono sviluppati alcuni «microcircuiti», operanti su dimensioni provinciali (e facenti capo di solito a enti locali) o promossi dalle compagnie (e operanti in più regioni). Qualche singolo teatro comunale si è «reinventato» e gli stessi Circuiti teatrali regionali (o meglio, alcuni fra loro) stanno riflettendo a fondo e cercando di reinventare le loro funzioni (magari tornando alle origini). Non meno interessante lo spazio, la funzione e i modi di fare teatro nei Centri Sociali (che, sul piano nazionale, fanno – tutti – musica, e quasi tutti teatro, anche a livello produttivo). La situazione sta cambiando anche nelle periferie delle grandi città – da Milano a Napoli – si stanno creando di fatto reti di sale, con progetti comuni di programmazione, forme di residenza, e stanno nascendo nuovi teatri e progetti di programmazione inediti, e inedite forme di gestione (che vedono per esempio l'ingresso nel settore dello spettacolo di realtà attive nel «sociale»). Non pensiamo che sia tutto oro quello che luccica, ma che tutto questo stia un po' cambiando la faccia del sistema distributivo.

Un circuito innovativo – Federico Toni (Tracce di teatro d’autore) BP
Decalogo degli obblighi e delle responsabilità di un centro culturale comunale – Franco Oss Noser (Teatro Santa Chiara, Trento) BP
Dalla formazione ai mestieri del teatro: una rete di pratiche per la costruzione di nuovi territori del teatro – Massimo Luconi (Teatro Metastasio, Prato) BP
Semi di cooperazione – Adriano Gallina (Teatro Verdi, Teatro Blu, Teatro della Cooperativa, Milano) BP
develop.net: teatro, centri sociali e spazi autogestiti – Gian Maria Tosatti (Develop.net) BP
Cantieri Goldonetta: i teatri della danza – Roberto Mansi (Compagnia Virgilio Sieni) BP
produzioni patafisiche – arrampicatori teatrali – ferrovie a teatro – Alfredo Tradardi BP
Uscite dall'emergenza – Rocco Laboragine (Circuito Teatrale della Basilicata) e Raimondo Arcolai (AMAT)
I Teatri Possibili: una nuova idea di circuito – Corrado D’Elia (Teatri Possibili)
I Teatri di Napoli: una ipotesi di stabilità leggera per le periferie – Luigi Marsano (I Teatri di Napoli)
eccetera

domande e chiarimenti


3. LE BUONE PRATICHE PER L’AUTOFINANZIAMENTO
introduce Mimma Gallina

Funziona l'«azionariato popolare» lanciato per finanziare alcune produzioni? Come riuscire ad acquistare il proprio teatro/spazio e quali vantaggi può portare? Alcuni ci stanno provando e ci racconteranno come hanno fatto. E ancora: sono nati negli ultimi anni assetti proprietari nuovi per il settore dello spettacolo e funzionali a progetti innovativi. Un'analisi dell'economia delle imprese di medie dimensioni (e di alcune più innovative) ci porta a scoprire che è molto più rilevante del previsto l'attività non direttamente di spettacolo: corsi, noleggi, attività editoriale, servizi, la gestione di esercizi pubblici. Sembrava che in Italia questa ricetta non potesse funzionare: ma forse ci siamo sbagliati. E non è neppure detto che tutto ciò mortifichi l'attività creativa: oltre a costituire un mezzo efficace di sensibilizzazione del pubblico. In tutto ciò però, possiamo imparare qualcosa da esperienze riuscite, in settori «confinanti»: vedi per esempio il Festivaletteratura di Mantova.

Uno spazio curioso – Rossella Pisciotta (Teatro Miela) BP
Il Progetto Nave fantasma: produrre con il contributo (del) pubblico – Renato Sarti (Teatro della Cooperativa di Milano) BP
Un teatro chiude. Viva il teatro. – Nicoleugenia Prezzavento e Fabio Navarra (Nave Argo Associazione Teatrale) BP
La multidisciplinarietà: una provocazione a pubblico e privato – Gianni Valle (La cittadella della cultura-Teatro Franco Parenti)
Teatro di confine – Rosita Volani (Olinda)
Il Festivaletteratura di Mantova: un modello di finanziamento?
– Marzia Corraini (Festivaletteratura, Mantova) da confermare
eccetera

domande e chiarimenti


4. LE BUONE PRATICHE DELLE RETI E DEI SERVIZI COMUNI
introduce Daniela Ligurgo (Cooperativa Danny Rose)


L'unione fa la forza. Proprio vero? In teatro l'unione è spesso apparente e la conflittualità abbastanza alta (fra un settore e l'altro e all'interno di aree omogenee. Ci sono però esperienze recenti e interessanti di attività comuni.
Area 06 a Roma, Faq a Milano: in cosa consistono queste associazioni tra compagnie? E hanno funzionato? o possono funzionare? (tanto su un piano politico-rappresentativo che con iniziative concrete). Stanno inoltre nascendo nuovi centri di servizi per il teatro giovane: anche sulla base di esperienze precedenti, dove e come intendono operare e come possono farlo con successo (e in cosa consiste la loro novità?). Ma la pratica delle reti è molto più estesa: anche a livello internazionale e verso discipline diverse dal teatro. Due di esse, Lus e Iris, erano già state segnalate da ateatro e verranno illustrate a Milano. Aspettiamo di conoscerne anche altre, davvero buone.

Una società di servizi per il nuovo teatro – Giorgio Andriani (Cooperativa Danny Rose) BP
FAQ – Coordinamento delle compagnie lombarde
– Federica Fracassi (FAQ, Milano) BP
369° per non girare su se stessi e tornare al punto di partenza – Valeria Orani (369°) BP
Le relazioni internazionali – (Iris) (da confermare) BP
I cantieri dello spettacolo: dalla formazione alle reti – Roberto Ricco (Kismet)
eccetera

domande e chiarimenti


5. LE BUONE PRATICHE DI NONSOLOTEATRO
introduce Oliviero Ponte di Pino

Una delle forze del teatro in questi anni è stata la sua capacità di confrontarsi e contaminarsi con ambiti, realtà, discipline, diverse. Insomma, la sua capacità di sconfinare in altri territori. Ma per riuscire a entrare nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali psichiatrici, nei musei (evidenziando il rapporto tra il teatro e le arti visive), nei centri sociali – oltre che una serie di motivazioni artistiche, politiche, sociali, di mercato – è necessaria anche una grande immaginazione organizzativa.
Allo stesso modo è interessante la creazione di nuovi spazi polivalenti, in cui si possono intrecciare teatro, musica, cinema, arte, eccetera.
L’intreccio del teatro con i nuovi media in continua evoluzione, dalla televisione a internet (con i loro canali tematici), può aprire nuove prospettive (a proposito, ateatro non è una Buona Pratica, è un’ottima pratica ;-)
E ci sono mille ambiti di intervento in cui è possibile immaginare l’esistenza di altre Buone Pratiche (dalla didattica e pedagogia al sostegno alla nuova drammaturgia).

Fre teatro nei musei: palcoscenici atipici – Angela Lucrezia Calicchio (Outis) BP
Parola di teatro – Valeria Ottolenghi (A.N.C.T.) BP
La produzione cinematografica
– Marcella Nonni (Lus) (da confermare) BP
Un nuovo canale televisivo sperimentale e digitale fatto da giovani – Claudio Braggio BP
Tecniche e valori di scambio reciproco fra cinema e teatro – Claudio Braggio (Comedy) BP
Un software gestionale per compagnie teatrali – Nicola Cremaschi BP
Realizzare un sito... con RStage è facile come fare una telefonata – Silvio Bastiancich BP
La dieta della mail teatrale, ovvero: perché peso 800 kb mentre il mio medico dice che dovrei pesarne 8?
– Roberto Canziani BP
Sulla prima edizione del Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche "Dante Cappelletti" – Mariateresa Surianello BP
eccetera

domande e chiarimenti


Il professor Michele Trimarchi ci ha garantito la sua collaborazione per un'analisi dell'insieme dei progetti.


DIBATTITO


CONCLUSIONI
(se ce la fanno...)
Oliviero Ponte di Pino, Mimma Gallina, Franco D’Ippolito


LA FEBBRE DEL SABATO 6 (NOVEMBRE)
Hanno finora confermato la loro partecipazione

Monica Abbiati
Sonia Antinori
Roberta Arcelloni
Antonio Attisani
Patrizia Baggio
Roberta Belledi
Francesco Bernardelli
Teresa Bettarini
Giacomo Bottino
Mario Brandolin
Fabio Bruschi
Walter Cassani
Silvio Castiglioni
Silvia Coggiola
Patrizia Coletta
Andrea Collavino
Shara Cottarozzi
Patrizia Cuoco
Giuseppe Cutino
Francesco D’Agostino
Sergio Dagradi
Maria Grazia de Donatis
Alessandra De Santis
Luca Dini
Paola Dubini
Manuel Ferreira
Giusy Frallonardo
Paolo Giorgio
Piero Maccarinelli
Massimo Mancini
Massimo Marino
Chiara Merli
Vito Minoia
Renata Molinari
Anna Maria Monteverdi
Massimo Munaro
Luciano Nattino
Donato Nubile
Giovanna Palmieri
Mario Perrotta
Emilio Pozzi
Noemi Quarantelli
Beniamino Saibene
Roberto Traverso
Clarissa Veronico
Alessandra Vinanti

E inoltre:


Umberto Angelini
Sergio Ariotti
Giulia Attucci
Cecilia Balestra
Andrea Balzola
Emanuele Banterle
Barbara Bertin
Valentina Bertolino e Elisa Fontana
Bendetta Blasi
Laura Bolcheni, Chiara Coppola, Giulia Daniele
Silvia Bottiroli con Giorgia Scalmani, Laura Rossi, Maria Celeste Bellofiore e Lucia Castellari
Attilio Caffarena
Francesca Cairo
Stefania Calò e Davide Fiore
Marina Casagrande, Lisa Dellupi, Luisa Stritoni, Amalia Mariotti, Chiara Montecucco
Elisa Casellato
Luca Ciancia, Francesca Sozzi, Miriam Dubini
Nicola Ciancio
Renata Ciaravino
Alessandra Clementini
Elisabetta Cosci, Angela Fumarola, Fabio Masi
Giovanna Crisafulli
Silvia Criscuoli, Livio Vianello
Paolo Crivellaro
Emanuela Dallagiovanna
Davide Di Pierro
Elena Di Stefano
Elisabetta Donà
Francesca Donnini
Angela Felice
Manuel Ferreira
Marco Fratoddi
Dimitri Frosali
Bruna Gambarelli
Marco Giorgetti
Franca Graziano
Sara Greco
Mariano Grimaldi
Isabella Lagattolla
Elena Lamberti
Alessandro Lay
Salvatore Leto
Cesare Lievi
Alessandra Maculan e Marina Belli
Deborah Maggiolaro
Babara Mascia
Massimo Momoli
Matteo Moneta
Angelo Montella e Marzia D'Alesio
Giangilberto Monti
Fabrizia Mutti
Giancarlo Nanni
Luciano Nattino
Roberta Nicolai, Enea Tomei, Tamara Bartolini e Francesco Zecca
Elena Ormezzano
Silvia Ortolani
Cristian Palmi
Cristina Palumbo
Ludovica Parmeggiani
Angelo Pastore
Debora Pietrobono
Monica Porciani
Nicoleugenia Prezzavento
Claudia Provvedini
Franco Quadri
Anna Maria Richter
Giuseppe Romanetti
Barbara Romano
Paolo Ruffini
Beniamino Saibene
Dalila Sena
Mara Serina
Maria Grazia Solano
Giovanni Soresi
Giampaolo Spinato
Luca Stetur e Mario Nuzzo
Maria Teresa Surianello
Valeria Talenti
Antonio Taormina
Tiziana Trimarchi
Daniela Visani, Stefano Mazzanti, Andrea Nones
Silvano Voltolina
Pierpaolo Zaino e Athanasios Mougios

Se avete inviato il mail di adesione a info@ateatro.it ma il vostro nome non compare ancora nella lista, per favore rispeditelo.

Stiamo attendendo di registrare le conferme di altri esponenti di grandi istituzioni teatrali, di enti pubblici e di esponenti politici (responsabili cultura locali e nazionali). A proposito, se qualcuno per partecipare alle Buone Pratiche avesse bisogno di un invito ufficiale, mandateci un mail e provvederemo all'istante – o quasi.

Dunque, se c’è tutta questa bella gente (e che ne sarà sicuramente moltissima altra, ancora più bella), come puoi mancare alle Buone Pratiche?
Troverai tanti amici e potrai conoscerne di nuovi: le Buone Pratiche è molto meglio dei boy scout...

Tra parentesi, la partecipazione è gratuita (cosa rara di questi tempi), salvo l'obolo buffet, e dunque...

A parte gli scherzi, ci sembra che questa «autoconvocazione zerofinanziata» abbia suscitato un notevole interesse. Evidentemente di questi tempi si avverte la necessità di occasioni di incontro e di scambio: speriamo di essere all’altezza. Delle vostre aspettative, e dei tempi... ;-)


 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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