I festival di ateatro


Orestiadi di Gibellina
Gibellina

dal 29/06/2004 al 28/09/2004
http://www.orestiadi.it
 
Orestiadi di Gibellina
XXIII edizione
giugno/settembre 2004


Per le Orestiadi di Gibellina il rapporto con i luoghi dove si svolgono e con la storia di quei luoghi è sempre stato centrale. Questa costante, insieme alla scelta di un teatro di impegno in stretto rapporto col presente, può ben essere esemplificata da due episodi particolarmente significativi e felici della loro attività: l’Orestea di Eschilo, nella traduzione contemporanea in siciliano di Emilio Isgrò, momento costitutivo di tutte le attività delle Orestiadi di Gibellina, la cui Fondazione ne ha preso, non a caso, il nome; Il silenzio, di Pippo Delbono spettacolo concepito in memoria del terremoto che nel 1968 distrusse la città vecchia, ma che tanti altri "terremoti" ha saputo evocare e che, tra i tanti successi, ha anche segnato la definitiva consacrazione in Francia di Delbono e della sua compagnia.
Il programma delle Orestiadi 2004 muove da questi due significativi riferimenti per proporre dal 29 giugno al 3 luglio, al Teatro dei Ruderi - Cretto di Burri, come anteprima assoluta del Festival d’Avignone, Urlo, la nuova creazione di Pippo Delbono, alla quale portano il loro contributo, in un vitale confronto di esperienze diverse, Umberto Orsini, Giovanna Marini e la Banda della Scuola Popolare di Testaccio.
Tema di Urlo è il potere, nelle sue molteplici forme: il potere politico e religioso, quello della cultura ma anche i meccanismi di dominio celati nel ricatto sentimentale e nell’intreccio delle nostre relazioni.
Con questo spettacolo Delbono torna al liguaggio fisico-vocale dei suoi primi spettacoli, a un teatro del corpo che danza, del gesto silenzioso che sa raccontare, mentre la voce e il canto diventano l’urgenza a dire e le parole si caricano di senso.
La prima per la stampa di Urlo si terrà giovedì 1° luglio.

Già dallo scorso anno, con Agamennone, del regista ispano-argentino Rodrigo Garcia - che ha sconvolto chi l’ha visto per la violenza e la poesia con cui ha affrontato le tematiche del potere e della sua legittimazione, della spartizione delle risorse, della giustizia e della responsabilità - aveva preso il via il nuovo progetto sulla Orestea di Eschilo. Tre registi diversi (per sesso, nazionalità, cultura e formazione), tutti sotto la soglia dei quarant’anni, sono stati chiamati a realizzare le tre parti della trilogia. Dopo il già citato Garcia, sarà quest’anno la volta di Monica Conti che si avvale di altri linguaggi (come il canto e la musica) per affrontare il "lato femminile" della tragedia, quelle Coefore che sono il luogo di transito obbligato tra un "passato che non passa" e un futuro che resta oscuro e quasi impossibile da razionalizzare. Caden Manson e il suo Big Art Group statunitense si affacciano invece sulla dimensione futura di Eumenidi, usando il progresso della tecnologia come strumento di interpretazione e progettazione del nuovo. Ad essi la Fondazione Orestiadi ha suggerito solo due chiavi di lettura, strettamente legate tra loro: la prospettiva dell’Africa, che poche miglia dividono dalle coste siciliane con tutte le cronache di dolore di questi anni ma anche di felice integrazione, e il lavoro poetico di Pier Paolo Pasolini, che non solo tradusse Orestea nel 1960 per Vittorio Gassman, ma trovò proprio nell’Africa il luogo di contatto tra il mito e noi, come dimostrano i suoi film, in particolare quel saggio poetico che sono gli Appunti per un’Orestiade africana.
Coefore ed Eumenidi Gentler, prodotte rispettivamente dallo Stabile delle Marche e dal Centro Teatrale Bresciano e realizzate in collaborazione con la Biennale Teatro diretta da Massimo Castri, debutteranno a Venezia tra il 16 e il 20 settembre per approdare subito dopo a Gibellina.

Il programma dell’edizione 2004 delle Orestiadi prevede inoltre uno sguardo sull’Africa profonda con un omaggio a L.S. Senghor, uno degli intellettuali più in vista della rinascita culturale e politica del continente africano e raffinato poeta di lingua francese, che fu presidente del Senegal dal 1960 fino al 1980. Il concerto-recital a lui dedicato, dal titolo Ostie nere, è realizzato da un ensemble di musicisti e attori senegalesi e italiani; attraverso la musica e con la parola poetica di L.S Senghor, David Diop, Aimè Cesaire e altri poeti africani di lingua francese, si entra nel mondo della negritudine, delle tradizioni ancestrali ma anche nei fermenti e nelle speranze deluse del grande continente. Un'Africa poetica e forte, colta e raffinata, diversa da quella streotipata del folklore, non a caso immune da certe violenze estreme di cui ci giunge periodicamente la terribile eco. L’impianto scenico dello spettacolo è costituito dalle opere che Moussa Traore, uno dei più interessanti artisti senegalesi realizzerà nel suo Workshop a Gibellina (29 giugno-3 luglio), utilizzando polemicamente, come di consueto, materiali di recupero e rifiuti della nostra civiltà opulenta.

Infine, il 10 e l’11 luglio, due serate dedicate a un giovane quanto apprezzato autore/attore palermitano, Davide Enia, arrivato al successo non ancora trentenne con la mitologia calcistica di Italia - Brasile 3 a 2, monologo da stadio per un artista inventatosi cantastorie moderno (Premio Ubu 2003). Nel suo nuovo spettacolo, Maggio ’43, è la polvere della guerra di 60 anni fa che si dirada e lascia scorgere tra i cumuli delle macerie raccontate la Palermo colpita dai bombardamenti degli Alleati nel maggio del ‘43, coi 1500 morti, i quartieri distrutti, lo sciacallaggio, il mercato nero, gli stupri della milizia fascista.



Calendario


29 giugno-3 luglio L’urlo di Pippo Delbono, anteprima assoluta di Avignone 2004
Teatro dei Ruderi Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione - Modena;
Festival d’Avignon; Le Volcan Scène Nationale du Havre;
Maison de la Culture de Bourges; Scène Nationale de Sète;
Spieltzeiteuropa Berliner Festspiele; Teatro di Roma; Théâtre de la Cité;
Théâtre Nationale de Toulouse

29 giugno-3 luglio Workshop dell’artista visivo senegalese Moussa Traore
Baglio Di Stefano

4 luglio Ostie nere. Concerto-recital in omaggio a Leopold Sedar Sendor
Baglio Di Stefano installazione di Moussa Traore
Progetto Teatro Metastasio Stabile della Toscana, a cura di Massimo Luconi

10 luglio Italia-Brasile 3 a 2, di e con Davide Enia
Baglio Di Sefano

11 luglio Maggio ’43 di e con Davide Enia
Baglio Di Stefano

24-25 settembre Coefore, traduzione di P.P. Pasolini, regia Monica Conti, con A. Guarnieri
Auditorium Produzione Teatro Stabile delle Marche, in collaborazione con Fondazione Orestiadi
di Gibellina, Biennale di Venezia, Teatro di Roma, Sipario d'estate della Provincia di
Pesaro e Urbino
27-28 settembre Eumenidi Gentler, regia di Caden Manson, con il Big Art Group
Agorà Produzione Centro Teatrale Bresciano, in collaborazione con Fondazione Orestiadi di
Gibellina, Biennale di Venezia, Teatro di Roma

Gli ultimi due spettacoli debutteranno in anteprima assoluta alla Biennale Teatro 2004 di Venezia (Coefore 17 - 18 settembre, Eumenidi Gentler 19 - 20), assieme all’Agamennone, (16 – 17 sett.) di Rodrigo Garcia, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli.


per informazioni tel. 092467844 - www.orestiadi.it

Le Orestiadi di Gibellina 2004
di Gianfranco Capitta


Una stagione di grandi ritorni e di progetti che si compiono, quella di Gibellina 2004.
Pippo Delbono ritorna sul Cretto di Burri dove si compì il miracolo del Silenzio nel 2000: un’esperienza che ha segnato il suo linguaggio e che parve allora destinata a rimanere "spettacolo d’occasione", legato in quel luogo alla memoria del terremoto del ’68 da cui nasceva; uno spettacolo, invece, che solo due settimane fa a Parigi ha ricevuto per una settimana ovazioni interminabili da un pubblico entusiasta. Dopo aver presentato Il silenzio ad Avignone due anni fa, Pippo è stato invitato a una nuova creazione dal festival francese, il più prestigioso d’Europa. Ma Delbono è voluto tornare sulle pietre di Gibellina, per portare a compimento le prove e dare sul Cretto di Burri l’anteprima assoluta del suo nuovo lavoro, Urlo. Uno spettacolo che segna anche per la prima volta la collaborazione della sua compagnia con altri artisti di prima grandezza e di diverso linguaggio, che sono entrati a far parte unitariamente di quella trama spettacolare: Giovanna Marini, Umberto Orsini e l’intera Banda del Testaccio.

Durante le anteprime di Urlo, Gibellina lancia un ponte verso l’Africa da cui poche miglia di mare la separano: un famoso artista senegalese, Moussa Traore, preparerà con materiali di riciclo una serie di grandi sculture che costituiranno lo scenario in cui avrà luogo Ostie nere, concerto-spettacolo realizzato con artisti italiani e africani da Massimo Luconi, dedicato a Leopold Senghor, uno dei maggiori padri dell’Africa postcoloniale.

Sono quell’Africa e quel passaggio storico cui si riferiva Pier Paolo Pasolini quando cercava vie d’uscita per la cultura del tardo capitalismo occidentale, e materializzava in fotogrammi magici i suoi Appunti per un’Orestiade africana. Dal poeta eravamo partiti nella concezione della Orestea di Gibellina, che in autunno giunge a compimento, grazie all’invito della Biennale di Venezia e del direttore del Festival del teatro 2004, Massimo Castri. Dopo l’Agamennone di Rodrigo Garcia lo scorso anno, vengono realizzate ora Coefore (protagonista Anna Maria Guarnieri) e Eumenidi, rispettivamente da Monica Conti e Caden Manson. Saranno a Gibellina a fine settembre, dopo il debutto dell’intera trilogia a Venezia.

Una presenza non secondaria, ma che si limita per quest’anno a una prima conoscenza col pubblico di Gibellina, è quella di Davide Enia, l’ultima e più vivace rivelazione del ricco panorama del teatro in Sicilia, di cui adotta e reinventa la lingua in maniera esplosiva. Con Davide Enia si avvia un progetto che avrà sviluppo negli anni futuri.

Non c’è bisogno di sottolineare che questo programma, che sorpassa di molto le possibilità finanziarie delle Orestiadi, è possibile grazie alla collaborazione di diversi teatri pubblici italiani (Roma, Emilia Romagna, Brescia, Marche, Napoli, e Biennale di Venezia), che sono anche quelli però, che hanno mostrato curiosità e interesse concreto a condividere con noi un’idea teatrale fatta di sincerità, fantasia e coraggio.

 
 
Se vuoi commentare questa notizia, vai sui Forum di ateatro.
 
Se vuoi tornare alla pagina dei festival, clicca qui.

 
 
copyright ateatro 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004

 
ateatro è una webzine di cultura teatrale.
Nel sito centinaia di saggi, recensioni, articoli, interviste,
forum, locandina, teatrolinks, mappa del nuovo teatro...
Come fai se su ateatro non ci vai?